È morto Ennio Morricone. Il compositore premio Oscar aveva 91 anni

È morto Ennio Morricone. Il compositore premio Oscar aveva 91 anni

Una lunghissima carriera di musica per il cinema con alcune collaborazioni che hanno fatto la storia come quella con Sergio Leone e Giuseppe Tornatore.

di SILVIA FUMAROLA e CHIARA UGOLINI (Repubblica.it)

È morto nella notte in una clinica romana per le conseguenze di una caduta il premio Oscar Ennio Morricone. Il grande musicista e compositore, autore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e mondiale da Per un pugno di dollari a Mission a C’era una volta in America da Nuovo cinema Paradiso a Malena, aveva 91 anni. Qualche giorno fa si era rotto il femore.

I funerali di Ennio Morricone si terranno in forma privata “nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza”, nel suo testamento ha scritto: “non voglio disturbare”. Lo annuncia la famiglia del premio Oscar attraverso l’amico e legale Giorgio Assumma. Morricone, si legge nella nota, si è spento “all’alba del 6 luglio in Roma con il conforto della fede”. Assumma aggiunge che il maestro “ha conservato sino all’ultimo piena lucidità e grande dignità, ha salutato l’amata moglie Maria che lo ha accompagnato con dedizione in ogni istante della sua vita umana e professionale e gli è stato accanto fino all’estremo respiro ha ringraziato i figli e i nipoti per l’amore e la cura che gli hanno donato, ha dedicato un commosso ricordo al suo pubblico dal cui affettuoso sostegno ha sempre tratto la forza della propria creatività”. La notizia in pochi minuti ha fatto il giro di tutti i siti internazionali.

L’Oscar alla carriera a 78 anni è stato il compimento di un lunghissimo percorso fatto di musica pensata, concepita e creata soprattutto per il cinema, rapporto iniziato negli anni Sessanta. In onore dello strumento che aveva studiato da giovane, la tromba, Morricone scrisse uno dei brani più suggestivi della colonna sonora di Per un pugno di dollari (Sergio Leone, 1964). All’epoca usò lo pseudonimo di Dan Savio, ma dopo questo western all’italiana si avviò a diventare (con il suo vero nome) uno dei più prestigiosi compositori di musica da film del mondo.

“La scomparsa di Ennio Morricone ci priva di un artista insigne e geniale. Musicista insieme raffinato e popolare, ha lasciato un’impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento. Attraverso le sue colonne sonore ha contribuito grandemente a diffondere e rafforzare il prestigio dell’Italia nel mondo”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda il compositore. “Desidero far giungere alla famiglia del Maestro il mio profondo cordoglio e sentimenti di affettuosa vicinanza”, conclude il messaggio del capo dello Stato.

Nato a Roma il 10 novembre 1928, Morricone si era diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia in tromba, composizione, strumentazione, direzione di banda e musica corale. Maestro d’orchestra, componente del gruppo sperimentale Nuova Consonanza, debuttò nel cinema con il film di Luciano Salce Il federale (1961), mentre stava per imporsi come arrangiatore delle più famose canzoni italiane dei primi anni ’60 (suoi gli arrangiamenti di tutti i successi di Gianni Morandi o quello dell’evergreen di Mina Se telefonando).

In seguito continuò ad accompagnare le imprese polverose dei pistoleri di Sergio Leone e Duccio Tessari, ma seguì pure quelle dei protagonisti de I pugni in tasca (Marco Bellocchio, 1965), i sanguinosi scontri de La battaglia di Algeri (Gillo Pontecorvo, 1966) o il vagabondare di Totò in Uccellacci e uccellini (Pier Paolo Pasolini, 1966), passando attraverso generi diversissimi. Tra le sue innovazioni più riconoscibili c’è l’uso della voce umana e i suoni della natura, oltre che strumenti che fino a quel momento non venivano utilizzati per le colonne sonore. Una voce di donna (quella di Edda Dell’Orso) che accoglie l’arrivo alla stazione di Claudia Cardinale in C’era una volta il West (Sergio Leone, 1968), incalzante in Metti una sera a cena (Giuseppe Patroni Griffi, 1969), sospesa vicino all’amore impossibile tra Noodles e Deborah (C’era una volta in America, 1984), la stessa che accompagna le gesta di Bugsy (Barry Levinson, 1991). Dopo aver formato con Sergio Leone un fortunato sodalizio artistico (avevano frequentato un anno di elementare assieme ma si ritrovarono anni dopo), se ne crearono poi degli altri come quello con Giuseppe Tornatore (fu anche grazie alla straordinaria colonna sonora che Nuovo cinema Paradiso agguantò l’Oscar ormai trent’anni fa). Nel corso della sua carriera ha scritto musica per molti e importanti registi stranieri da Terrence Malick a Brian De Palma.

Dopo aver ricevuto due nomination all’Oscar per Mission (Roland Joffe, 1986) e Gli intoccabili (Brian De Palma, 1989) finalmente ottenne l’Oscar alla carriera nel 2007. Sempre attento a preservare la sua dignità di compositore, sa bene che scrivere musica da film comporta a volte qualche compromesso. Quando si limita ad essere “solo” un arrangiatore non esita ad imprimere il suo marchio, come dimostra la suggestiva elaborazione di un classico, Amapola (C’era una volta in America). Nonostante debba sempre tener conto dei gusti del pubblico e dei registi si ritiene comunque un artista libero e soddisfatto, convinto che le sue composizioni (a differenza di quelle di molti altri autori di colonne sonore) vivono e risplendono di luce propria.

Dopo tanto inseguirsi l’incontro con Quentin Tarantino, suo più grande sostenitore a Hollywood, la musica per The hateful Eight, colonna sonora che gli fece conquistare il Golden Globe e l’Oscar nel 2016, nove anni dopo quello alla carriera proprio a dimostrazione della sua grande vitalità artistica. Morricone ha vinto anche tre Grammy Award, tre Golden Globe, sei BAFTA, dieci David di Donatello, undici Nastri d’argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize e ha venduto inoltre più di 70 milioni di dischi, tra colonne sonore per il cinema e opere ha composto per più di 500 titoli. Ha continuato a scrivere per il cinema e a dirigere fino a poco tempo fa.

Morricone è stato insignito dal Capo dello Stato Sergio Mattarella del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. L’ultimo riconoscimento risale allo scorso 5 giugno quando gli è stato consegnato il Premio Principessa delle Asturie per le arti 2020, (che ha condiviso con il compositore statunitense John Williams, 88 anni), massima onorificenza che fa capo all’omonima fondazione presieduta dai reali spagnoli.

Sono tanti i messaggi di cordoglio (…). Anche il cardinale Gianfranco Ravasi ricorda il maestro. “Sono vicino con affetto alla moglie Maria e alla famiglia nel ricordare il Maestro Ennio Morricone: lo affido a Dio perché lo accolga nell’armonia celeste, forse assegnandogli l’incarico per qualche partitura da far eseguire ai cori angelici”, scrive il ‘ministro’ della Cultura del Vaticano via social. “L’ultimo nostro incontro festoso” spiega “fu il 15 aprile 2019, quando gli consegnai a nome di papa Francesco la Medaglia d’oro del Pontificato”.