Cine4 – The Holdovers – dal 6/4 al 7/4

The Holdovers

sabato 6/4 ore 15:30 e21:00

domenica 7/4 ore 15:30 e 21:00

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Regia di Alexander Payne

Con con Paul Giamatti, Da’Vine Joy Randolph, Dominic Sessa, Carrie Preston

Genere Commedia, Usa 2023, durata 133’

Classificazione età: +6

Classificazione contenuti: linguaggio, uso di acol/droghe

Sinossi:

Opera dell’apprezzato regista Alexander Payne, THE HOLDOVERS – LEZIONI DI VITA segue le
vicende di un burbero professore (Paul Giamatti) di una prestigiosa scuola americana, costretto a
rimanere nel campus durante la pausa natalizia per seguire un gruppo di studenti che non ha un luogo
dove passare le feste. Inaspettatamente, crea un legame speciale con uno di loro – un cervellotico
combina guai (l’esordiente Dominic Sessa) — e con la responsabile della cucina della scuola, che ha
appena perso un figlio in Vietnam (Da’Vine Joy Randolph).

Trailer:

 

LA PRODUZIONE
The Holdovers – Lezioni di Vita riunisce, dopo il successo di Sideways – In Viaggio Con
Jack, Alexander Payne e Paul Giamatti in una storia ambientata nel 1970, durante le vacanze invernali
di tre persone solitarie e in affanno in un prestigioso liceo del New England.
Giamatti veste i panni di Paul Hunham, un professore aggiunto di storia antica – disprezzato in maniera
compatta da studenti e corpo docente – che rimane bloccato alla Barton Academy con i ragazzi che non
possono tornare a casa per le festività. Si tratta della punizione per aver bocciato uno studente di alto
profilo, il cui padre ha da poco finanziato il rinnovamento della palestra scolastica. Grazie a una sorta di
miracolo natalizio, che si manifesta grazie al cuore di un padre che cambia i propri programmi – il
dinamico gruppo di ragazzi che sarebbe stato sotto la responsabilità di Hunham si riduce rapidamente
a uno solo: Angus Tully, interpretato da Dominic Sessa al suo film di debutto. Angus è un ragazzo
intelligente ma sta facendo del proprio meglio per gestire le complesse dinamiche famigliari. A rimanere
bloccata a scuola c’è anche Mary Lamb, interpretata da Da’Vine Joy Randolph, capo cuoca della
scuola, il cui unico figlio Curtis, da poco diplomato a Barton, è stato ucciso in Vietnam. Ancora nel
vortice del proprio lutto, Mary decide di rimanere a Barton perché è l’ultimo posto dove è stata al fianco
del ragazzo. Lasciato al proprio destino nella scuola vuota, il bizzarro trio vivrà un’esperienza fatta di
avventure, sorprese e in conclusione un’inattesa dinamica familiare.

Recensione di Mario Tudisco – spietati.it

Il cinema di Alexander Payne, sempre in bilico tra commedia esistenziale e dramma intimista, trova nella scrittura dei personaggi, nelle loro psicologie, nella quadratura degli spazi e degli ambienti il punto di forza. The Holdovers – Lezioni di vita (ispirato al film del 1935 Vacanze in collegio di Marcel Pagnol), non solo non fa eccezione, ma si pone come una delle migliori e più ispirate opere del regista statunitense. Ambientato durante le vacanze natalizie del 1970 in un istituto scolastico privato per rampolli dell’alta borghesia, segue le vicende del professore di civiltà antica, Paul Hunham (Paul Giamatti, vincitore del Golden Globe), e di un gruppetto di studenti di varie età – tra questi il brioso e scapestrato Angus Tully (il debuttante Dominic Sessa) – impossibilitati a tornare a casa dalle famiglie. Insieme a loro la responsabile della mensa, Mary Lamb, in lutto per la prematura morte in guerra del figlio 20enne. Sono personaggi complessi, stratificati, segnati dalla vita. Il tono è brillante, pieno di humor e colmo di battute pungenti e sagaci, marchio di fabbrica del cinema verboso di Payne. Il film inizia con il campo lungo della scuola circondata dalla neve. Luogo di passaggio per eccellenza che, giocoforza, conduce alla vita adulta e alla scoperta di sé. Il coming of age, diventato ormai un vero e proprio (sotto)genere, con tutto il corollario di azioni e situazioni che portano alla crescita (sviluppato quasi sempre all’interno di un arco temporale ridotto), copre soltanto una porzione del racconto.

Il rapporto contrastante e conflittuale tra il professore integralista e il giovane Tully e il viaggio on the road dal New England a Boston – che cambierà la vita di entrambi – sta al centro del racconto, ma non è l’unico. Payne fa i conti con la storia e la politica. Rievoca il fantasma del Vietnam e riflette in controluce sulle sperequazioni sociali, sul classismo, la rabbia e il senso di frustrazione della working class (il figlio di Mary Lamb è chiamato alle armi perché impossibilitato a pagarsi il college). La malattia mentale, l’elaborazione del lutto e la solitudine sono temi che Payne tratta senza ingolfare e appesantire la storia, mantenendosi in perfetto equilibrio tra dramma e commedia. Paul Giamatti è bravissimo a dare corpo allo scorbutico (dal cuore d’oro) professore Hunham. La sua mimica e l’espressività sono ormai pienamente mature. Ma intensa è anche la performance di Da’Vine Randolph, mater lacrimarum, spezzata e resiliente. Il décor e la patina vintage rendono facile l’adesione e l’empatia. È un film semplice, emozionante, a tratti programmatico The Holdovers, e non dice nulla di nuovo. Riuscendo tuttavia ad essere contemporaneo e universale, rassicurante e non banale.

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