Lutto nel cinema: è morto l’attore austriaco Helmut Berger, scoperto e amato da Luchino Visconti

Lutto nel cinema: è morto l’attore austriaco Helmut Berger, scoperto e amato da Luchino Visconti

La carriera del modello austriaco, diventato attore, è legata a doppio filo al regista italiano scomparso nel 1976. A novembre 2019, dopo una serie di problemi di salute, aveva annunciato la fine della sua carriera cinematografica

rainews.it

E’ morto alle 4 del mattino a Salisburgo.  L’attore austriaco Helmut Berger se ne è andato in modo ‘inaspettato’, alla vigilia del suo 79esimo compleanno, secondo quanto riferito dalla stampa tedesca. E’ stata una delle grandi star del cinema europeo degli anni ’60 e ’70. L’attore e modello austriaco fu lanciato nel mondo del cinema da Luchino Visconti, con cui ebbe un lungo legame sentimentale fino alla morte del regista nel 1976.

Per Visconti, che lo scoprì e lo lanciò, Berger interpretò alcuni dei ruoli più iconici della sua carriera cinematografica: ‘Vaghe stelle dell’Orsa’ del 1964 (sul cui set si conobbero) e la cosiddetta trilogia tedesca composta da ‘La caduta degli dei’ (1969), ‘Morte a Venezia’ (1971) e ‘Ludwig’ (1973). Berger recitò con attori del calibro di Romy Schneider, Elisabeth Taylor, Henry Fonda e Burt Lancaster.

Helmut Berger, pseudonimo di Helmut Stein Berger, era nato a Bad Ischl (Salisburgo) il 29 maggio 1944 da una famiglia di albergatori. A 18 anni si era trasferito a Londra, dove aveva iniziato a posare come modello, poi si era spostato a Roma. L’incontro con Visconti fu decisivo ma lasciò anche un grande vuoto quando il regista morì a 70 anni del 1976.

L’attore attraversò un lungo periodo di depressione e la sua carriera non tornò più alle vette raggiunte con Visconti. Ma i ruoli offerti da registi importanti non gli mancarono: nel 1990 Francis Ford Coppola lo scritturò per Il Padrino III nel ruolo di Keinszig, un potente banchiere svizzero; Claude Chabrol lo volle nell’adattamento televisivo del romanzo Fantomas; nel 1992 Madonna lo chiama per il video musicale di Erotica; nel 2014 è nel cast del film francese ‘Yves Saint Laurent’, con la regia di Bertrand Bonello, in cui impersona l’acclamato stilista francese, nei suoi ultimi anni di vita.

Nel 2015 aveva fatto discutere alla Mostra del Cinema di Venezia il documentario ‘Helmut Berger, Actor’ di Andreas Horvath che lo riprendeva nella sua casa malmessa alla periferia di Salisburgo, tra farmaci e bottiglie di vodka vuote, in uno stato spesso di alterazione tra urla rabbiose e varie oscenità.

A novembre 2019, dopo una serie di problemi di salute, aveva annunciato la fine della sua carriera cinematografica.

L’agente dell’attore ha detto che ha sempre vissuto seguendo lo stile della ”Dolce Vita”. Poi ha ricordato le parole pronunciate da Berger molti anni fa: “Ho vissuto tre vite, parlando in quattro lingue. Non rimpiango nulla”.