Morto uno dei vecchietti del Bar Lume: Marcello Marziali

Morto uno dei vecchietti del Bar Lume: Marcello Marziali

Si è spento l’attore livornese Marcello Marziali, uno dei quattro detective-pensionati della fortunata serie tv “I delitti del Barlume” tratta dai romanzi di Marco Malvaldi. Aveva recitato anche in pellicole di registi quali Garrone, Sorrentino e Virzì

Orlando Sacchelli (ilgiornale.it – 1 dic. 2023)

Chi ha seguito la serie tv “I delitti del Bar Lume” avrà sicuramente apprezzato Gino Rimediotti, uno dei vecchietti-investigatori nati dalla penna di Marco Malvaldi e poi riproposti sullo schermo. Marcello Marziali, l’attore livornese che interpretava Rimediotti, si è spento all’età di 84 anni. Ragioniere di professione, aveva sempre coltivato l’amore per la recitazione riuscendo a “sfondare” in età matura. E aveva persino lavorato con registi del calibro di Matteo Garrone, Paolo Sorrentino e Paolo Virzì.

Molto attivo nel mondo culturale livornese, dove si era esibito in esilaranti spettacoli in vernacolo, Marziali non aveva mai spento il suo sogno artistico, e questa sua perseveranza alla lunga era stata premiata grazie al personaggio Rimediotti, l’arzillo pensionato che, insieme ai suoi nemici, si ritrovava al Bar Lume e, tra una partita a carte e un bianchino, risolveva (o almeno ci provava) alcuni casi apparentemente senza soluzione, nella splendida località immaginaria di Pineta (ambientata a Marciana Marina, sull’isola d’Elba).

Il regista della serie, Roan Johnson, sui propri canali social ricorda in questo modo il “talento magico e irripetibile” dell’attore. “Caro Marcello è stato un piacere lavorare e stare con te in questi anni. Anche una divertentissima faticaccia…”. E spiega: “Ci facevi impazzire con le battute, che cambiavi di posto, distorcevi, inventavi di sana pianta. Ma non era una questione di memoria (lo abbiamo capito dopo un paio d’anni) era che ti emozionavi. Sentivi la pressione del set, le camere, gli altri attori. Ma poi in un modo o nell’altro la beccavi… e quanto facevi ridere! Era dentro di te, non solo per il tuo fisico da soffiatore di minestrine, ma per come le dicevi, ti muovevi: un talento magico e irripetibile. Hai avuto questi ultimi dieci anni di fama, quasi da rockstar. Non riuscivi a fare né il lungomare di Marciana Marina, né quello della tua Livorno, senza essere fermato decine di volte. Poi andavamo a girare qualche giorno a Roma e ti riconoscevano anche lì. E tu con gran classe, senza farti notare, gongolavi. Giustamente. Quale mestiere più bello di far ridere la gente? Stiamo preparando un paio di omaggi, e così ci farai fare qualche altra risata insieme. Grazie, è stato un privilegio starti accanto questi anni. Un abbraccio, Gino”.

L’attore Dario Ballantini, su Facebook, lo saluta così: “Amico discreto, attore e caratterista unico. I ricordi risalgono al 1987.. alla nostra messa in scena de ‘li sfollati’ per il primo Effetto Venezia a Livorno. Le tante serate passate insieme, i premi di poesia e gli anni in cui ci siamo persi fino a quando, pochi anni fa, ci siamo ritrovati sul set de ‘I delitti del Barlume’ dove da anni giganteggiavi a fianco di altri grandi attori caratteristi. Una serie tv che finalmente e meritatamente ti ha reso popolare. Livorno perde una bella persona”.

Commosso anche il ricordo del sindaco di Livorno, Luca Salvetti: “È una grave perdita per Livorno. A nome di tutta la città esprimo la mia vicinanza alla moglie Giovanna e alle figlie Cristina e Silvia”.

Le figlie Cristina e Silvia: “Abbiamo ricevuto centinaia di telefonate, centinaia. Grazie a tutti. Ci piacerebbe che di babbo si ricordasse, sì, l’attore ma soprattutto la persona che è stata: generosa e premurosa. Babbo amava la verità e la franchezza e amava sottolineare gli aspetti poetici della vita. Caratteristiche quest’ultime che lo hanno fatto apprezzare dalle persone”. Il ricordo di Dario Ballantini e del sindaco Salvetti. Il funerale è in programma il 2 dicembre alle 15 alla chiesa Seaton in piazza Maria Lavagna

“Vorremmo si ricordasse, sì, l’attore – dicono Silvia e Cristina, figlie di Marziali – ma soprattutto la persona. Babbo era un generoso, un premuroso, amava la verità e la franchezza, amava sottolineare gli aspetti poetici della vita. Aspetti che, crediamo, lo hanno fatto apprezzare. Quando attore e persona si integrano a questa maniera di solito quella stessa persona riesce a lasciare il segno. Babbo crediamo sia riuscito in questo. Abbiamo ricevuto centinaia di telefonate. Centinaia. Ringraziamo tutti quanti per la vicinanza e l’affetto”.