Cine 4 – 4 Dicembre – PHILOMENA

4 Dicembre

05.PHILOMENA 2

PHILOMENA

Genere: Drammatico
Regia: Stephen Frears
Interpreti: Judi Dench (Philomena Lee), Steve Coogan (Martin Sixsmith), Sophie Kennedy Clark (Philomena giovane), Anna Maxwell Martin (Jane), Ruth McCabe (Mother Barbara), Barbara Jefford (sorella Hildegarde), Kate Fleetwood (sorella Hildegarde giovane), Peter Herman (Pete Olsson), Mare Winningham (Mary), Michelle Fairley (Sally Mitchell).
Nazionalità: Gran Bretagna
Distribuzione: BIM Distribuzione
Anno di uscita: 2013
Origine: Gran Bretagna (2013)
Soggetto: basato sul libro “The Lost Child of Philomena Lee” di Martin Sixsmith
Sceneggiatura: Steve Coogan, Jeff Pope
Fotografia (Panoramica/a colori): Robbie Ryan
Musiche: Alexandre Desplat
Montaggio: Valerio Bonelli
Durata: 94′
Produzione: Gabrielle Tana, Steve Coogan, Tracey Seaward.
Tematiche: Donna; Famiglia – genitori figli; Libertà; Omosessualità; Solidarietà-Amore; Storia; Tematiche religiose;

Soggetto:

Irlanda 1952. Rimasta incinta, la minorenne Philomena viene mandata in convento dove, dopo il parto, vive separata dal neonato che vede raramente. Inutilmente prova ad opporsi quando il bambino viene dato in adozione ad una famiglia benestante di Washington. Cinquanta anni dopo, Philomena, sposata, madre e ora vedova, incontra casualmente il giornalista Martin Sixsmith. Costui, incuriosito dalla storia, accetta, dopo qualche incertezza di occuparsene e di scriverne un libro. Comincia allora una ricerca che porta i due negli Stati Uniti, fino alla ricostruzione della verità, al ritorno in Patria e ad un confronto finale con le suore dello stesso convento, in particolare con quella, vivente, che si era occupata a suo tempo dell’affidamento del piccolo.

Valutazione Pastorale:

In concorso a Venezia 70, il film è stato a lungo in lizza per i premi più importanti, ottenendo alla fine solo il Leone per la migliore sceneggiatura. Ha fatto invece incetta di molti premi ‘collaterali’, primo tra i quali il Premio SIGNIS, il più antico tra i riconoscimenti attribuiti al Lido (in precedenza era il Premio OCIC). La giuria internazionale ha assegnato il premio al film: “Perchè offre un intenso e sorprendente ritratto di una donna resa libera dalla Fede. Nella sua ricerca della verità, sarà sollevata dal peso di un’ ingiustizia subita grazie alla sua capacità di perdonare”. Verità e perdono sono certamente i due elementi dentro i quali è racchiusa la parabola di Philomena, che da giovanissima subisce una violenza impossibile da dimenticare, che infatti per mezzo secolo non dimentica e che pure, ricostruiti i fatti, non alimenta in lei istinti di vendetta o di rivincita. Al giornalista che si meraviglia di tale generosità, la donna, anziana ma lucida, offre una lezione di civiltà e umanità, derivata da una fede che non è dogma ma intelligenza, tesoro di spirito e di preghiera, apertura verso l’altro. Giustamente premiato per la scrittura incalzante, serrata, stringata del copione, il film offre molti altri temi sottotraccia, sguardi non convenzionali sulla società inglese e americana, sulla religione, sulla famiglia. La regia di Frears miscela come sempre al meglio serenità, furbizia, attualità. E Judi Dench avrebbe meritato la coppa Volpi a Venezia come migliore attrice. Resta un film di notevole impatto drammatico che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

(Commissione Nazionale Valutazione Film)

 

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