Addio a Sandra Milo. La musa di Fellini aveva 90 anni
Da icona del cinema di Federico Fellini, con cui ebbe una relazione segreta per 17 anni, all’amore per Bettino Craxi, Sandra Milo resterà sempre nel cuore dei suoi fan
Francesco Curridori (ilgiornale.it – 29 gennaio 2024)
Il mondo dello spettacolo piange la scomparsa di Sandra Milo, icona del cinema anni ’60, musa di Federico Fellini e amante di Bettino Craxi. L’attrice si è spenta a 90 anni nella sua abitazione di Roma, circondata dalla famiglia, che ha diffuso la notizia della sua scomparsa.
La Milo nasce a Tunisi nel 1933 ma, dopo soli tre anni, il padre di origini siciliane, prima di partire per la guerra d’Africa porta tutta la famiglia a Viareggio. Qui conosce il marchese Cesare Rodighiero che sposa a 15 anni grazie a una dispensa papale. Lei, all’epoca è incinta ma perde il bambino e, dopo pochi mesi dal matrimonio, lascia il marito e va a Milano a tentare la carriera di fotomodella. Arriva a Roma nel ’54 e qui inizia una relazione sentimentale con il produttore cinematografico greco Moris Ergas. “Lui mi piaceva moltissimo, ma lui era stato appena lasciato da Silvana Pampanini e con la testa stava ancora là. Riuscii a farlo innamorare di me e, nel 1963, nacque Deborah”, rivelerà in una delle sue tante interviste.
È lui che la introduce al mondo del cinema facendola recitare accanto ad Alberto Sordi ne Lo scapolo e da quel momento è presente in vari film accanto ad attori del calibro di Totò, Brigitte Bardot e Vittorio de Sica. Nel 1959 viene scelta da Roberto Rossellini per il ruolo della prostituta ne Il generale Della Rovere. Seguono Adua e le compagne e Fantasmi a Roma, entrambi diretti da Antonio Pietrangeli. Il secondo film con Rossellini, Vanina Vanini, è un fiasco tanto che la critica lo ribattezza Canina Canini. A dare una svolta alla sua carriera è l’incontro con Federico Fellini che la dirige in 8 e ½ e Giulietta degli spiriti e per entrambi i film vince il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista. Il loro rapporto non è solo professionale ma anche sentimentale: “Mi sono innamorata subito di Fellini come regista e come uomo, lui no. S’innamorò solo dopo anni. L’ho amato disperatamente per diciassette anni. Poi l’ho lasciato. Restavamo amanti anche se io mi sposavo con altri uomini e facevo figli”, rivelò. Nel ’66 la Milo si separa dal produttore Ergas e parecchi anni dopo ammetterà: “Io il sesso l’ho usato, ma mi piaceva sinceramente. Durante la lite giudiziaria con Moris Ergas per l’affidamento di mia figlia non avevo soldi e certo a volte pagavo con me stessa, ma non ho mai rubato”. In questo periodo dirada le sue apparizioni cinematografiche anche perché nel 1968 si sposa con Ottavio De Lollis con cui ha due figli, Ciro e Azzurra, ma il loro matrimonio dura solo fino al 1981.
Nel 1990, mentre conduce l’Amore è una cosa meravigliosa la Milo riceve una telefonata anonima da una donna che le comunica che suo figlio Ciro è ricoverato in ospedale in gravi condizioni in seguito a un incidente stradale. Lei scappa dallo studio televisivo in lacrime gridando ‘Cirooo, Cirooo” e, solo dopo, si scopre che si tratta soltanto di uno scherzo di cattivo gusto. Dal 1991 lavora per tre anni per Fininvest e conduce tre programmi su Rete 4: Cari genitori, La vera storia della donna del mistero e Giorno di Festa. Nel 1999 patteggia una pena a tredici mesi di carcere (sospesa) e a pagare un milione e 300.000 lire di multa per aver commesso una truffa immobiliare insieme all’allora compagno Giuseppe Lo Presti. Nel 2003 torna a recitare al cinema nel film di Pupi Avati, Il cuore altrove e in tanti altri film come A casa tutti bene di Gabriele Muccino del 2017, mentre nel 2010 aveva partecipato all’Isola dei famosi 7. Nel 2020 torna in Rai come inviata del programma Estate in diretta e nel 2021 riceve il premio David di Donatello alla carriera. A partire dall’anno successivo, invece, partecipa alle prime due edizioni del reality Quelle brave ragazze, mentre a dicembre 2023 è tra i protagonisti della serie Gigolò per caso insieme a Christian De Sica e Pietro Sermonti.