Lassie torna a casa

Lassie torna a casa

(Lassie – Eine abenteuerliche Reise)

venerdì 7 gennaio ore 21 e sabato 8 gennaio ore 15.30 e 21

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Genere: Commedia favolistica
Regia: Hanno Olderdissen
Interpreti: Niko Marischka (Florian “Flo” Maurer), Sebastian Bezzel (Andreas Maurer), Anna Maria Muhe (Sandra Maurer), Bella Bading (Priscilla von Sprengel), Matthias Habich (Graf von Sprengel), Justus von Dohnànyi (Gerhardt), Christoph Letkowski (Hausmeister Hinz), Jana Pallaske (Franka), Johann von Bulow (Sebastian von Sprengel)
Nazionalità: Germania
Distribuzione: Lucky Red
Anno di uscita: 2020
Data uscita Italia 10 giugno 2021
Soggetto: Basato sul racconto di Eric Knight
Sceneggiatura: Jane Ainscough
Fotografia: Martin Schlecht
Montaggio: Nicole Kortlüke
Musiche: Enis Rotthoff
Scenografia: Josef Sanktjohanser
Costumi: Christine Zahn
Durata: 96’
Produzione: Henning Ferber, Marcus Welke, Thomas Zickler, Christoph Fisser. Casa di produzione: LCH Film UG
Tematiche: Amicizia, Animali, Bambini, Bullismo, Dialogo, Ecologia, Educazione, Famiglia, Famiglia – genitori figli, Film per ragazzi, Letteratura, Matrimonio – coppia, Metafore del nostro tempo, Scuola, Solidarietà
Valutazione: Consigliabile, Semplice, Adatto per dibattiti

Soggetto:

Florian è un bambino molto legato al suo cane Lassie; i due sono costretti momentaneamente a separarsi, perché la famiglia di Flo non può più tenerlo in appartamento. Lassie viene affidata alle cure del conte Graf von Sprengel e di sua nipote Priscilla, ma il cane pensa unicamente a ritrovare la strada di casa…

Valutazione Pastorale:

Insieme al pastore tedesco Rin tin tin e al cavallo Furia, il pastore scozzese Lassie è uno dei grandi protagonisti di film avventurosi per ragazzi che Hollywood ha reso memorabili. La storia di Lassie inizia negli anni ’40, con il successo “Lassie Come Home” (1943) con Elizabeth Taylor; nei decenni successivi non sono mancati adattamenti tra cinema e Tv, storie tutte giocate sull’intesa tra bambino e animale. A distanza di quasi ottant’anni si registra una nuova avventura del cane di razza Collie, per la prima volta in Germania. La storia: Florian detto Flo è un bambino preadolescente molto legato al suo cane Lassie; i due sono costretti momentaneamente a separarsi, perché la famiglia di Flo non può più tenerlo in appartamento. Lassie viene affidata alle cure del conte Graf von Sprengel e di sua nipote Priscilla. Forte è la nostalgia di casa per il cane, così Lassie scappa dalla tenuta e si mette in cammino lungo le strade della Germania… “Lassie. Torna a casa” di Hanno Olderdissen è un road movie marcato da giocosità e tenerezza, pensato per un pubblico di bambini e famiglie; una favola educativa che mette a tema il legame con gli animali, il dialogo padre-figlio, nonno-nipote, ma anche le insidie del bullismo e l’importanza della scuola nell’appianare le fratture. Nell’insieme “Lassie. Torna a casa” prova a coniugare un classico del cinema-letteratura con i sentieri dell’oggi, mettendo in campo soluzioni narrative coinvolgenti, ma a ben vedere lesinando un po’ dal punto di vista stilistico: il racconto è lineare, senza troppi sussulti o ricercatezza formale. Dal punto di vista pastorale “Lassie. Torna a casa” è consigliabile, semplice e adatto per dibattiti.

Utilizzazione:

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito in presenza di bambini o di preadolescenti, mettendo a tema il rapporto uomo-animale, uomo-natura, ecologia, educazione e dialogo familiare.

Critica:

Lassie ritorna, ciclicamente, e a distanza di quasi ottant’anni dalla prima uscita cinematografica appare molto simile nella forma e nel contenuto: dal racconto di Eric Knight pubblicato nel 1938 sul Saturday Evening Post a cui seguì il romanzo e pochi anni dopo il film della MGM con una piccolissima e già riconoscibile Elizabeth Taylor, la figura di questo cane, collie coraggiosa e fedelissima al suo padroncino, ha raccolto l’affetto di tutti tanto da diventare un’icona a cui è stata dedicata anche una stella celebrativa sulla Walk of Fame. Nuovi adattamenti per il piccolo e grande schermo e diverse serie, animate e in live-action, hanno accompagnato ogni generazione fino a oggi. Olderdissen non poteva certo riscrivere una storia ormai così classica e popolare; collocarla nel presente era invece necessario: se allora lo sfondo della Grande Depressione era lo spunto narrativo – il padre rimasto disoccupato è costretto a vendere al duca Lassie – qui il pretesto è per certi versi meno drammatico – la proprietaria di casa si lamenta del cane e costringe la famiglia ad affidarlo temporaneamente al conte. Il discorso si fa tuttavia più sottile perché viene inserito nella situazione attuale di molte imprese familiari a carattere artigianale costrette a chiudere con la conseguente progressiva scomparsa di maestranze e mestieri antichi come la soffiatura del vetro. C’è dunque nel film un lieve sussulto verso la resistenza e la bellezza di queste arti secolari e di uno stile di vita legato a ritmi più naturali – il personaggio della circense ambulante che gira il paese con la sua cagnolina ammaestrata. Del resto l’ambiente con i suoi paesaggi maestosi è onnipresente in una chiave che non è semplicemente da corredo alle avventure di Lassie, che dovrà sfidare anche la paura dell’acqua per ricongiungersi alla sua famiglia. Il regista sceglie altresì di dare più spazio ai due bambini – che nel film del 1943 erano messi da parte a favore di uno sviluppo canino-centrico – così come alle storie secondarie, in direzione di un racconto corale fedele al discorso generale sull’appartenenza a una comunità. (Marco Bolsi, Sentieri Selvaggi)

È il classico film per famiglie questo remake di Torna a casa Lassie, ambientato in Germania. Un bambino deve separarsi momentaneamente dal suo amato collie perché la padrona di casa minaccia di sfrattare la sua famiglia se il cane, troppo vivace, resterà nell’appartamento. Per una serie di imprevisti Lassie si ritrova sperduto lontano da casa, ma intenzionato a tornare dal suo padroncino. (Fulvia Degl’Innocenti, Famiglia Cristiana)

La trama sta nel titolo e in un cane leggendario che, proverbialmente, torna a casa. Nessuna anticipazione proibita, dunque. Per la suspense rivolgersi altrove. Per versare lacrimucce di gioia, invece, l’indirizzo è giusto. Lassie teutonica, tra guardie irreprensibili e mentalità scolpite con l’accetta, piace e piacerà. Non perde in dolcezza nonostante la severità d’ordinanza.

(Stefano Giani, Il Giornale)

Dopo essere stata costretta a lasciare il suo giovane padrone Flo, trasferitosi con i genitori in una casa dove i cani non sono i benvenuti, Lassie viene accolta in una ricca famiglia dove un dipendente però la maltratta. Il collie fugge per cercare di ritrovare la sua famiglia d’origine e Flo, scoperto l’accaduto, si mette in viaggio per cercarla. Per entrambi è l’inizio di una nuova avventura. (Alessandra De Luca, Avvenire)

Il cane più famoso del cinema torna in Europa, dov’è nato dalla penna di Eric Knight nel 1940. E dallo Yorkshire dello scrittore, morto nella Seconda guerra mondiale con la divisa a stelle e strisce, approda in Germania. Questo remake segue una lunga lista di titoli e serie tv inebriati dal successo di Torna a casa, Lassie! del 1943 con Liz Taylor bambina. (Mariuccia Ciotta, Film TV)