Cinema weekend – Sulle ali dell’avventura

Cinema weekend – Sulle ali dell’avventura

(Donne Moi des Ailes)

sabato 24 ottobre ore 21 – domenica 25 ottobre ore 15.30

Acquista QUI il tuo biglietto: i posti assegnati agli Abbonati e non confermati sono disponibili alla cassa 15 minuti prima dell’inizio dell’evento

Genere: Avventura, Family
Regia: Nicolas Vanier
Interpreti: Jean-Paul Rouve (Christian), Mélanie Doutey (Paola), Luis Vasquez (Thomas), Lilou Fogli (Diane), Dominique Pinon (Pichon)
Nazionalità: Francia
Distribuzione: Lucky Red
Anno di uscita: 2020
Data uscita Italia 9 gennaio 2020
Origine: Francia
Sceneggiatura: Lilou Fogli, Christian Moullec, Matthieu Petit, Nicolas Vanier
Fotografia: Éric Guichard
Durata: 113’
Tematiche: Avventura, Ecologia, Famiglia – genitori figli
Valutazione: Consigliabile, Semplice

Soggetto:

Christian Moullec, ornitologo, accetta di prendere con sé per due settimane il figlio adolescente Thomas, mentre la madre va in vacanza con il nuovo compagno. La vicinanza tra i due è destinata a trasformarsi in qualcosa di inaspettato…

Valutazione Pastorale:

Ricordiamo Nicolas Varnier per aver diretto pochi anni addietro “Belle & Sebastien”, anche in quel caso un film d’avventura, che puntava su una storia di crescente coinvolgimento emotivo. Eccoci ora di fronte a Christian Moullec, di professione ornitologo, un tipo che sembra provenire da un altro mondo: segue le oche e si preoccupa della loro crescita, proprio da quando escono dall’uovo a quando cominciano a volare. Con una simile premessa, il contesto è facilmente prevedibile: vita grama, rapporti ridotti al minimo, telefoni e wi-fi non pervenuti. Insomma una esistenza dove bisogna rinunciare a se stessi a vantaggio della buona salute degli indifesi animali. Eppure da queste difficili premesse nasce una imprevedibile ricchezza reciproca. L’adolescente Thomas, scopre la bellezza di mettersi al servizio della natura; il padre Christian capisce di aver troppo a lungo ignorato la presenza del figlio; Thomas e i genitori esultano per la ritrovata armonia della unità familiare. Alla fine siamo di fronte ad una storia bella e poetica, forse un po’ prevedibile ma con i giusti toni della fiaba. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e soprattutto semplice.

Utilizzazione:

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, come proposta attuale e necessaria, molto adatta per ragazzi, famiglie, per una visione di taglio educational, in sala, ma anche per successive occasioni.

Critica:

Dall’autore francese letterario e cinematografico, definito anche avventuriero, Nicolas Vanier, quello di Belle & Sebastian (altro caso di film & romanzo), arriva con un certo ritardo anche da noi Sulle Ali dell’Avventura. Dalla storia vera, alquanto incredibile, dell’ornitologo Christian Moullec, prende il via, anzi, prende il volo questa pellicola che ha più di qualche punto in comune con il documentario. Il tempo dedicato a informare, spiegare, nei risvolti di una trama non proprio al cardiopalma, è tanto ma ben calibrato. Se infatti da una parte il film ricorda, anche per grana dell’immagine, il documentario, dall’altra sfrutta le accelerazioni della narrazione, la tensione e il conflitto per raccontare qualcosa che coinvolga e che emozioni. L’obiettivo è raggiunto a metà. Anzi, forse è più l’anima didascalica a risaltare. Quando il conflitto dovrebbe sentirsi di più, almeno in un paio di momenti clou, sembra poi ripiegare, ritirarsi, e senza eccessivi sforzi da parte dei protagonisti. Da menzionare, a proposito, l’ottima prova del cast, piumato e non, che sa dare un volto e una voce non estremamente scontati in un contesto che poteva, e rischiava, di suggerirlo. Solo grazie a loro, anche se il dramma latita un pochino, la pellicola porta a casa la sufficienza. Inoltre, incuriosisce sulla vicenda reale (materiale del 1995, più di vent’anni fa), obiettivo centrale e centrato. (Andrea Giovalè, cinematografo.it)

L’ornitologo Christian Moullec (Jean- Paul Rouve) alleva esemplari di oche di una specie in via di estinzione e, con un deltaplano motorizzato, le guida nella migrazione. Il figlio 14enne di Christian, Thomas (Louis Vazquez), patito di videogiochi, si trova a dover passare l’estate con lui, e non ne è entusiasta. Il film di Vanier, specialista di commedie e regista di Belle e Sebastien, è tratto dalla vera storia di Moullec, e ha ispirato un libro scritto dallo stesso regista (in Italia lo ha pubblicato Sperling & Kupfer). Notevole successo in Francia, punta su un pubblico di bambini, con tutti i semplicismi e la retorica del caso, spingendo sulla relazione padre-figlio e la morale ecologista. Lo sviluppo della storia è semplicissimo, prevedibile; il ritmo piuttosto blando, con ampio spazio alle riprese aeree e alla suggestione dei paesaggi, accompagnate da musiche a effetto. (Emiliano Morreale, La Repubblica)

Bud Spencer stava con gli ippopotami mentre Jean-Paul Rouve preferisce le oche lombardelle. Non lo conoscete? Attore francese assai popolare in patria, dall’aria guascona, un po’ Kirk Douglas ma meno diabolico. Nel bel film di Vanier, Sulle ali dell’avventura, è un padre divorziato ambientalista. (Francesco Alò, Il Messaggero)

Christian è uno scienziato visionario e determinato che studia oche selvatiche. Per suo figlio, l’adolescente Thomas, interessato solo ai videogiochi, l’idea di trascorrere le vacanze con suo padre in Camargue rappresenta un vero e proprio incubo. Ma l’entusiasmo del padre riuscirà a contagiare anche il ragazzo e i due si riavvicineranno per portare a termine un progetto folle: salvare una specie in via di estinzione grazie all’ aeroplano ultraleggero di Christian. (Alessandra De Luca, Avvenire)

In Camargue vive un eccentrico ornitologo che si è messo in testa di salvare dall’estinzione le oche selvagge del Sud della Francia. Lo studioso ha compreso come l’abituale tragitto migratorio dei volatili sia ormai disseminato di pericoli, conseguenza diretta dell’antropizzazione (cavi elettrici, inquinamento luminoso, traffico aereo intenso, bracconaggio). Escogita dunque un piano per guidare le oche attraverso i cieli d’Europa, che prevede di indicare loro una strada alternativa. (Enrico Danesi, Giornale di Brescia)

Tra Konrad Lorenz e il National Geographic: un po’ documentario, un po’ finzione, scienza (etologia) e avventura si mescolano abilmente in questo «Sulle ali dell’avventura», nuovo lavoro del regista francese Nicolas Vanier già autore di «Belle & Sebastien». In piena crisi adolescenziale, il quattordicenne Thomas vive praticamente in simbiosi con la console dei videogiochi. Per le vacanze, la madre, che ormai vive con un altro uomo, spedisce il ragazzo dal padre, Christian, che si è ritirato a vivere in campagna, precisamente nella Camargue, nel Sud della Francia, in un posto dove, con grande sgomento di Thomas, i telefoni prendono a malapena. (Andrea Frambosi, L’Eco di Bergamo)

Davvero una straordinaria avventura, godibile per adulti e bambini, questo film ispirato alla storia vera di Christian Moullec, soprannominato “birdman”, uno scienziato visionario che ha dedicato la sua vita ad allevare oche orfane e che ha letteralmente “volato” con loro. Il regista Nicolas Vanier è anche l’autore del libro omonimo edito da Sperling & Kupfer. Christian vive in Camargue da solo dopo la separazione dalla moglie. (Fulvia Degl’Innocenti, Famiglia Cristiana)

Comincia come uno spot progresso sulle meraviglie faunistiche della Camargue l’ultimo lavoro di Nicolas Vanier, demiurgo transalpino di novelle bucoliche e campi lunghissimi in stile Planet Earth. Ma si trasforma presto una favola di formazione garbata, capace di trascendere l’angusta nicchia dei birdwatcher cinefili perché scopertamente ambientalista, sì, ma anche colma di sincera tenerezza. (Maria Sole Colombo, Film TV)

Christian è uno scienziato visionario specializzato nello studio delle oche selvatiche. Il mondo contemporaneo, in pieno Antropocene, è diventato particolarmente ostile per molte specie animali e così anche il più piccolo gesto può risultare determinante per la salvaguardia dell’ecosistema. Sulle ali dell’avventura è allora il resoconto di un piccolo (grande) gesto, la trasposizione cinematografica di una storia vera in cui i protagonisti sono gli animali e gli uomini, finalmente alleati. Il figlio di Christian sembra incarnare alla perfezione il distacco delle nuove generazioni dall’elemento naturale. (Gianluca Vignola, Sentieri Selvaggi)

Christian, padre divorziato e scienziato visionario, studia oche selvatiche. Per suo figlio Thomas, un adolescente ossessionato dai videogiochi, l’idea di trascorrere le vacanze con il padre in Camargue, in mezzo alla natura e lontano dalla tecnologia, rappresenta inizialmente un incubo. A riavvicinare i due sarà un progetto folle, illegale e allo stesso tempo nobile: salvare una specie di volatili in via di estinzione grazie a un aeroplano ultraleggero. (Michela Offredi, Ciak)